Clipping... clipping... attenti al clipping!
In effetti uno dei "pericoli" più insidiosi per gli altoparlanti (a prescindere) è proprio il clipping dell'amplificatore a cui sono connessi.
Non sempre è un fenomeno facilmente percepibile a orecchio, infatti i nostri orecchi non hanno una sensibilità lineare e a livelli di pressione sonora man mano più alti la distorsione di uno o più altoparlanti/canali (causata dal clipping) può non essere evidente tantopiù se è di breve durata.
In pratica anche un amplificatore in grado di erogare poche decine di watts può danneggiare (se va ripetutamente in clipping) anche un bestione dimesionato per gestire potenze ben superiori.
Gli amplificatori progettati in modo più "coscienzioso" prevedono una protezione che rileva il clipping dei finali (che poi non è altro che la saturazione delle uscite quindi la comparsa di corrente continua) e interviene tagliando le uscite o l'alimentazione,
in modo ancor più sofisticato gli amplificaori più moderni in classe D rilevano l'andamento della curva di carico (tensione/corrente) e oltre a rilevare il clipping dei finali rilevano anche il "fondo corsa" degli altoparlanti.
Naturalmente in un impianto ben regolato e tarato non si dovrebbe mai arrivare al clipping, nemmeno con la sorgente a volume max,
per far ciò bisognerebbe (quanto si allestisce l'impianto e poi quando di cambia la sorgente o l'amplificatore) regolare la sensibilità di ingresso degli amplificatore/i in modo che appunto a volume massimo corrisponda il massimo livello indistorto in uscita.
Ci sono più metodi per regolare la sensibilità (a parte farla ad orecchio che però sfido a dire che ovviamente non è un metoro proprio preciso diciamo...), se ne è scritto più volte anche qui sul forum, giusto per fare un riassunto:
1) per avere il riferimento preciso del massimo livello in uscita dalla sorgente occorre riprodurre un file audio con tono a zero dB (che è appunto il massimo livello possibile che il player può raggiungere) con volume della sorgente al massimo. Qui ci sarebbe da aprire una ulteriore parentesi per quei casi in cui la stessa sorgente, già alle uscite linea, va in clipping a volume massimo (in quanto mal progettata!), ma diamo per scontato che non sia il nostro caso (se ne può discutere a parte).
2) misurare il segnale in uscita dall'amplificatore e regolare la sensibilità dell'ampli stesso in modo che la sinusoide risulti indistorta ovvero con i picchi non "segati", ciò nel caso in cui si disponga di un oscilloscopio (o ancor meglio un analizzatore di spettro), diversamente ciò che si può fare è, dotati di un comune multimetro, misurare la tensione rms (i comuni multimetri, settati come voltmetri per tensione alternata, misurano proprio il valore rms) e regolare la sensibilità in relazione alla potenza massima rms dichiarata dal costruttore (condifando che sia veritiera!).
Riguardo quest'ultimo aspetto, cioè la misura con multimetro, ci si basa sul calcolo della tensione rms attesa in uscita rispetto alla potenza massima appunto, con un semplice calcolo si ricava cioè la tensione massima rms sapendo che P=V*I e quindi P=V^2/R allora V=sqrt(P*R)
Esempio: se l'ampli è dichiarato per 60Wrms per canale su 4ohm: V=sqrt(60*4)=15,49Vrms, quella è la massima tensione rms che l'ampli eroga alla potenza massima di targa, a prescindere dal carico non può erogare una tesione superiore, se la si supera si va in clipping (che è dietro l'angolo, si lavora sul filo di 1volt in più o in meno per questo la regolazione ad orecchio lascia il tempo che trova... cioè se stai sotto non hai clipping ma non raggiungerai mai la potenza nominale, se stai sopra, appunto, ti becchi il clipping...).
nota: sqrt sta per radice quadrata
nota2: ovviamente queste misure vanno effettuare sui morsetti di uscita dell'ampli non a valle dei eventuali crossower ad esso collegati.
nota3: riguardo il tono a zero dB meglio che non sia ad elevata frequenza in quanto non tutti i multimetri sono in grado di misurare il valore rms corretto (non sono strumenti pensati per l'intera banda audio) es: 100Hz (online ci sono molti tool gratuiti per generare a piacimento e in modo preciso file wav o flac di test, per esempio SOX, tempo fa avevo scritto qualcosa qui:
viewtopic.php?t=12969)
nota4: La maggior parte dei costruttori è veritiera riguardo il dato della potenza rms (anzi, spesso il dato fornito è prudenziale), va anche considerato se quel dato è rifetito a 12vot o 13,8 o 14,5 ovvero se a motore spento o acceso.
Questa misure sono fattibili con il carico (ovvero gli altoparlanti) scollegato, anzi, direi che è decisamente più pratico effettuarle in questo modo anche per non "assordarsi", pur considenrando che a carico inserito la tensione in uscita tenderà un pò a scendere (ma non significativamente se è un aplificatore perlomeno decente ovvero con la sezione di alimetazione dimensionata per erogare appunto la potenza dichiarata) il che si tradurrà in un pò di ulteriore margine di sicurezza in più verso il clipping rispetto alla regolazione effettuata (a discapito di un qualche punto percentuale in meno di erogazione di potenza massima).
In sostanza il clipping è un fenomeno dovuto non tanto al raggiungimento della massima corrente erogabile ma della massima tensione, che poi è il limite che tutti i costruttori di hifi car devono aggirare per poter erogare la potenza desiderata partendo dai miseri 12volt, ingegnandosi a progettare survoltatori di vario tipo, che poi è spesso la voce di costo che incide di più (rame...) in un amplificatore car.