Toslink e Coassiale, differenze ed interfacciamenti

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Exevia
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Toslink e Coassiale, differenze ed interfacciamenti

#1

Messaggio da Exevia »

Salve a tutti, volevo in questa discussione parlare un po di questi due standard, visto che troppo spesso ci si trova nella condizione di dover usare uno piuttosto che un altro.
Nello specifico, visto che in rete si trovano poche cose e confuse per chi ,pur masticando elettronica, non si è mai interessato attivamente al trasporto di segnale spdif, volevo creare un cenacolo di esperienze e soluzioni per arrivare a poter capire quali sono le differenze tra pilotare un trasmettitore Toslink con segnale TTL o Cmos ed avere invece un segnale spdif, ed ovviamente come poter passare dall'uno all'altro andando a modificare le elettroniche a bordo dei nostri dsp ecc.
Molto spesso ci si trova a dover interfacciare un segnale digitale ed avere magari solo la toslink mentre avremmo preferito un trasporto su cavo e viceversa.
In rete ci sono sistemi più o meno ortodossi, a partire dai buffer per arrivare nei semplici partitori che dal segnale TTL 5v lo abbassano allo standard spdif, ma sono tutti equivalenti dal punto di vista del suono e soprattutto del jitter considerando che si tratta di trasmissioni che dovrebbero avvenire con una precisa impedenza??
Mi piacerebbe poter arrivare a qualcosa di definitivo, uno schema con cui poter convertire tranquillamente e senza problemi di jitter delle uscite toslink in coassiali e viceversa e poter creare l'esperienza adatta a capire se questo o quel circuito o pcb presente in rete sia buono o meno buono per topologia stessa.
Io stesso nella mia cinesona ho installato una schedina super cinese con un WM8804 che si occupa di convertire il segnale I2S in uno spdif, costata pochi spicci e che fa il suo dovere, nel senso che il segnale viene agganciato e riprodotto, ma se sia convertito e buttato fuori nel migliore dei modi chi può dirlo? in fondo è anche sprovvista di trasformatore d'isolamento!!
Detto ciò mi piacerebbe sentire opinioni ed esperienze, suffragate anche da misure se possibile, per accrescere un pò il sapere del forum da questo punto di vista: :)
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Etabeta
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Re: Toslink e Coassiale, differenze ed interfacciamenti

#2

Messaggio da Etabeta »

Ciao,
una breve premessa per chi non avesse presente come è caratterizzato, secondo lo standard, il segnale spdif su uscita coax sbilanciata (la classica rca per dirla in soldoni..), si tratta di un segnale a componente continua nulla con valore di tensione picco-picco compreso tra 0.5 e 1V, quindi è evidentemente differente rispetto un segnale logico TTL o CMOS che invece, a parte la questione del livello, è sempre di valore minimo maggiore o uguale al riferimento di massa, quindi non è possibile, direttamente, utilizzare il segnale logico che pilota un trasmettitore ottico toslink per realizzare un'uscita spdif coassiale conferme allo standard (e quindi correttamente funzionante).
A parte la questione di adattare il livello ed eliminare la componente continua c'è, molto importante, il rispetto dell'impedenza di trasmissione che deve essere 75Ω così come il cavo poi utilizzato per la connessione verso l'ingresso su cui si deve attestare, che, anch'esso, se conforme, avrà sempre 75Ω di impedenza, tutto ciò chiaramente per evitare distorsioni della forma d'onda, riflessioni e massimizzare l'efficienza della linea.

I punti, a mio avviso essenziali, di un'interfaccia qualitativamente buona:
  1. Deve essere di tipologia attiva ovvero occorre un componente attivo che, pilotato dal segnale logico (tipicamente a bassa/bassissima corrente, che prima pilotava l'ingresso logico del tx toslink che si va ad eliminare) sia in grado di pilotare agevolmente la linea coax (la sua capacità parassita) e la porta ricevente.
  2. Deve essere dotata di trasformatore di isolamento: infatti l'isolamento galvanico è indispensabile a garanzia sia di spezzare loop di massa (ancor più nefasti in alta frequenza, qui si va verso i MHz, altro che banda audio..) sia per proteggere l'uscita stessa.
Va tenuto presente che una connessione spdif coax pilotata malamente, e quindi con segnale deformato/"sporco", si traduce chiaramente in jiiter e quindi... per evitare ciò a mio avviso sono da scartare gli approcci, "semplici", cioè circuiti passivi basati semplicemente su partitore e capacità di disaccoppiamento.

Spero di aver dato un primo spunto utile.
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zetapi
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Re: Toslink e Coassiale, differenze ed interfacciamenti

#3

Messaggio da zetapi »

Io faccio cosi: fig.13. (come esempio)

Uso il trafo lundahl ll1572
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zetapi
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Re: Toslink e Coassiale, differenze ed interfacciamenti

#4

Messaggio da zetapi »

Come isolatore di massa sulla linea digitale elettrica.
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Exevia
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Re: Toslink e Coassiale, differenze ed interfacciamenti

#5

Messaggio da Exevia »


zetapi ha scritto:Io faccio cosi: fig.13. (come esempio)

Uso il trafo lundahl ll1572
In molti schemi in rete trovo però sempre una resistenza di terminazione da 75 omh sul bnc/RCA di ingresso/uscita.
In altri schemi invece del trafo 2:1 ho trovato delle porte logiche not ad adattare il livello.
Non mi è perfettamente chiaro però come si può adattare un livello logico con riferimento a massa (tipo TTL ecc) ad uno con riferimento zero cross in cui per avere un bit 1 servono due cambi di polarità, mentre per uno 0 un solo cambio.
Soprattutto perché vedo che tra i due sistemi spesso non ci sono circuiti attivi che interpretano il segnale a monte e ne rendono a valle un altro..
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zetapi
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Re: Toslink e Coassiale, differenze ed interfacciamenti

#6

Messaggio da zetapi »

Infatti sullo schema che ho pubblicato non c'è una resistenza da 75 ohm in parallelo sul secondario del trasformatore, ma se noti sulla piccola interfaccia che ho fatto ci sono due resistenze da 150 ohm in parallelo in modo da ottenerne una da 75, che serve a dare un riferimento di impedenza sul secondario del trasformatore, che poi si riflette sul primario primario garantendo un trasferimento ottimale di energia.

Per adattare il livello, se ci fosse bisogno (premesso che spesso si può fare direttamente dalla sorgente o dal dsp), si possono usare dei partitori resistivi o dei trasformatori riduttori.

Per adattare il segnale logico ttl alla inea digitale elettrica basta mettere un condensatore di blocco, per bloccare la componente continua prima del partitore resistivo o del trasformatore (come si vede sugli schemi).

Questo è quello che so io, ma per maggiori chiarimenti aspettiamo di sentire etabeta.

P. S. L'uso del trasformatore è caldamente consigliato (almeno da me). La differenza con e senza è evidente all'ascolto.
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Fabio555
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Re: Toslink e Coassiale, differenze ed interfacciamenti

#7

Messaggio da Fabio555 »

A monte del trasformatore sarebbe meglio mettere un buffer per fornire la corrente necessaria.
Il buffer ( da scegliere in base al segnale da trasformare ttl o cmos ) da in uscita lo stesso segnale in ingresso ma con una corrente superiore , il trafo disaccoppia e il partitore in uscita adatta l’impedenza e porta il voltaggio allo standard spdif .
Questo per me il circuito che suona meglio .
Per applicazioni con cavi molto corti ho usato anche solo il trasformatore ( il lundal è ottimo ma ha un costo importante , io uso altrimenti murata da101c ) disaccoppiato con un condensatore.


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