Bene per il microfono.
Qualsiasi cosa aiuti a posizionarlo sempre nello stesso punto, aiuta.
Il mio sistema l’ho sviluppato in funzione delle sperimentazioni che ho fatto ed ognuno sviluppa poi il metodo che ritiene sia risultati più congruenti con quello che percepisce.
Per quanto riguarda la curva, quella che ho io è simile, con un piccolo abbassamento di un paio di db tra i 2 ed i 4 KHz, che risultano spesso fastidiosi, con gli altoparlanti molto vicini, e gli acuti lineari. Forse.
Per l’ascolto in movimento, probabilmente ti servirà aggiungere un paio di db sotto i 150/200 Hz.
Per il calcolo dell’altezza della curva target rispetto alla misura, non so. Io la posiziono a mano, cercando di metterla in una zona nella quale devo più che altro tagliare i picchi. Non utilizzo nessun automatismo di Rew.
Per la simulazione dell’equalizzazione, ti avevo avvertito che devi impostare cose che puoi fare con il tuo DSP.
Ad esempio: quando avevo il 4.9, non potevo piazzare dei Q maggiori di 1,068 (se non ricordo male). Ed era molto difficile tirare fuori qualcosa con un Q così basso. Inoltre non riuscivo a posizionarmi esattamente “all’Hz” dove volevo. Peggio ancora con i filtri del crossover, con i quali a seconda della frequenza, avevo degli step tipo 30/35/40/50/60/70/80/90/100/120/150/200/300/400/500/600/700/800/1000/1500…
Ora che ho un Helix questo problema non esiste. E con Rew, essendo il software PC Tool conosciuto dagli sviluppatori, posso selezionare un preset che mi impedisca l’uso di comandi “impossibili”. Ed è anche possibile importare direttamente il preset da Rew sul DSP, come piacerebbe a te.
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Cosa che peraltro non ho mai fatto. Preferisco lavorare “in diretta” con le RTA successive, dopo una prima simulazione di sgrosso. Ma è una cosa mia. Perchè ci sono zone dove la simulazione ci prende ed altre nelle quali non puoi riempire così tanto come sarebbe necessario visivamente. Se hai un buco di abitacolo, con pesanti sfasamenti, non lo riempi con l’eq. sfondi gli altoparlanti e non ottieni nulla. Ammesso che ce la faccia l’ampli. Considera che riempire un buco di 6 db, comporta di applicare a quella frequenza una potenza 4 volte superiore a quella che applichi dove non c’è la correzione.
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Se lo fai a 8 KHz, non succede niente, dato che a quelle frequenze usi una manciata di watts, in un normale programma musicale. Se lo fai a 100/150 Hz, l’ampli va in clipping di sicuro e, oltre alla palese distorsione, rischi anche danni all’altoparlante.
Sul discorso delle impostazioni rispetto a quanto percepisce l’orecchio, beh, purtroppo è sempre aperto.
Un impianto non riproduce l’evento coma dal vivo. Una registrazione, è sempre “un inganno”. Esistono per questo le “curve target”: sono studiate per “piacere al cervello” e sono sviluppate per l’ascolto in determinate condizioni.
In auto, servono più basse frequenze per superare i rumori che assuefanno l’orecchio e ne abbassano la sensibilità in quella zona. E ci sono punti critici per la medio alta, a causa della estrema vicinanza degli altoparlanti. Persino in cuffia la risposta viene volutamente modificata, per ridurre l’effetto “musica dentro la testa”. Quindi già per questi fattori potrebbe non piacerti quello che senti.
Ma c’è di MOLTO PEGGIO: la percezione dell’orecchio non è uguale a quella del microfono. Non è sempre vero che quello che vedi nei grafici è realmente quello che senti.
Non a caso sto studiando come acquisire le misure con il microfono posizionato nel punto di ogni orecchio e con lo schermo in mezzo.
Poi ci sono gli errori di misura. Ti sembra tutto “bello”, ma quando fai suonare “tutto insieme” hai della roba sballata, a causa dell’interazione tra i canali.
Poi ci sono cose che sembrano “brutte” ma non danno tanto fastidio. Ed altre che non danno tanto nell’occhio nella misura, che se togli lo smooth e vai a vedere, denotano sballi di fase che creano problemi.
E non si puó correggere tutto eh.. Purtroppo.
Serve fare esperienza, per capire se quello che vedi è effettivamente “credibile” o no. Imparare ad acquisire la misura è una cosa che viene dalla conoscenza che si fa mano a mano, degli strumenti a disposizione. “Interpretarla” è un’altra cosa. E si fa sperimentando, confrontando ció che vedi con ció che senti.
Ciao!
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